Un fiume di denaro che va via via ingrossandosi proprio a partire dal 
1994, l'anno successivo al referendum che aveva decretato lo stop ai 
finanziamenti pubblici ai partiti. Alle politiche 2008, ad esempio, mediamente per ogni euro speso, i 
partiti ne hanno incassati quattro e mezzo. 
Si va dal Pdl, che avendo 
speso 68 milioni di euro ne ha incassato tre volte 
di più (oltre 206 milioni) al Pd, che avendo  speso
 per la campagna elettorale 18 milioni di euro e avendone incassati 180,
 ha messo a frutto una plusvalenza del 900 per cento. Ancora meglio è 
andata alla Lega che ha incassato oltre 11 volte più di quanto speso.
 È stato il Parlamento stesso ad autorizzare gli aumenti.
 Se, infatti, 
nel '93 il monte contributi veniva calcolato moltiplicando 1.600 lire 
per il numero degli abitanti della Repubblica, la legge del '99 ha più 
che raddoppiato la misura del contributo portandolo a 4mila lire, poi 
aumentato ancora a 5 euro. 
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