Sfoghi in rete

Il Giappone è uno dei paesi con il maggior numero di utenti in rete e l’aumento di circolazione delle informazioni, anche riservate, sta trasformando internet in un’arma pericolosa per le aziende. Non è raro infatti che, inserendo nei motori di ricerca i nomi di dirigenti e dipendenti, prima del sito della ditta per cui lavorano escano blog e forum con maldicenze scritte dai colleghi.
Mixi è una delle community più famose dove esprimere il malcontento sul proprio impiego. Ma non mancano veri e propri “siti nascosti” creati dai dipendenti per svelare “l’altra faccia” della loro azienda. È possibile trovarci informazioni utili per chi ha un contratto precario e cerca conferme o anticipazioni sulle decisioni future dell’azienda. Alla fine, quindi, il vero rischio di questi “sfoghi in rete” non sono i pettegolezzi tra colleghi, ma la fuga d’informazioni e la diffamazione dell’azienda. Ci sono stati già diversi casi di dipendenti licenziati dopo che la loro identità informatica è stata scoperta. “Se arrivano agli azionisti”, scrive Sunday Mainichi, “certe informazioni possono screditare l’azienda e causare un crollo delle azioni, con gravissime conseguenze economiche. Mentre gli autori delle maldicenze, una volta scoperti, rischiano di essere denunciati per diffamazione e di dover pagare all’azienda un grosso risarcimento”.

Sunday Mainichi

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