Meglio il carcere che mia moglie

PADOVA - Chiede e ottiene la revoca degli arresti domiciliari perché non sopporta più la consorte. I carabinieri di Padova, intervenuti durante una lite, lo riportano in cella. “Portatemi in prigione, arrestatemi vi prego” con queste frasi un marocchino di 38 anni ha accolto i Carabinieri accorsi nella sua abitazione per sedare un violento litigio scoppiato tra lui e la moglie. L’uomo è sposato con una padovana ed è padre di due figli. Ma essere rinchiuso dietro alle sbarre gli è sembrata una prospettiva molto più allettante che continuare a vivere con la consorte nella casa Ma essere rinchiuso dietro alle sbarre gli è sembrata una prospettiva molto più allettante che continuare a vivere con la consorte nella casa di Vigonza, alle porte di Padova. Qui stava scontando una condanna agli arresti domiciliari. Forse nel rapporto non proprio idilliaco con la donna ha inciso il nervosismo di dover rimanere rinchiuso nella sua abitazione, fatto sta che è scoppiata una lite. L’uomo ha iniziato a dare in escandescenze, sono volati piatti e suppellettili tra le urla dei due tanto che, i vicini di casa allarmati, hanno chiamato i carabinieri. Quando i militi sono giunti nell’abitazione la casa era ormai devastata, l’uomo era in piena crisi ed era passato a rompere i mobili, senza peraltro mai toccare la moglie. Alla loro vista ha chiesto ripetutamente di essere portato in carcere dove poteva vivere tranquillo lontano dalla sua signora. I carabinieri sconcertati hanno tentato di calmarlo ma l’uomo insisteva ed a un certo punto ha minacciato di ammazzare la moglie se non fosse stato portato immediatamente in carcere. A quel punto i militi hanno interpellato il magistrato di turno che lo ha accontentato. Il marocchino ha sottoscritto una richiesta affermando che rinunciava agli arresti domiciliari. In fretta ha preparato la valigia ed stato accompagnato in carcere dagli stessi Carabinieri. Qui ottenuta la sua cella si è messo tranquillamente a dormire.

fonte: maciste.it

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