L’UNESCO (ecco il link al sito Italiano)propone di valutare l’impronta idrica con criteri analoghi a quelli dell’impronta ecologica. Per tenere in considerazione la destinazione d’uso dell’acqua si usa il concetto di “acqua virtuale”, ovvero della quantità di acqua utilizzata per produrre una data cosa. Servono 140 litri d’acqua per bersi una tazzina di caffè. Il Professor John Anthony Allan del King's College London e la School of Oriental and African Studies ha vinto mercoledí scorso lo Stockholm Water Prize 2008 per aver introdotto il concetto di "Acqua Virtuale" ovvero un metodo di calcolazione che permette di scoprire quanti litri di acqua vengono consumati per una qualsiasi produzione, da un Hamburger ad una tazza di caffé. La tazza di caffé mattutina consuma ben 140 litri d'acqua "virtuale" tra crescita della pianta, produzione, impacchetazione e trasporto. 14o litri corrispondono al consumo d'acqua medio giornaliero di un inglese in casa (bere, bagno, pulizie). La produzione di un singolo Hamburger consuma 2.400 litri d'acqua "virtuale". Un Americano consuma ben 7.000 litri di acqua "virtuale" al giorno", piú di 3 volte la quantitá consumata da un cinese.... Il Programma di monitoraggio congiunto WHO/UNICEF per la fornitura di acqua e servizi igienici ha pubblicato il Rapporto sui Progressi nell’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.
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