Noelia Serna, quarantacinque anni, soffriva da tempo di sclerosi multipla. La donna era stata ricoverata in ospedale in seguito a una gravissima crisi cardiaca: dopo dieci ore passate attaccata al respiratore artificiale la signora Serna è stata dichiarata morta dai medici. È stata quindi trasportata all'obitorio in attesa di essere preparata per il funerale. Due ore più tardi Jaime Aullon, impiegata di un'impresa di pompe funebri, stava per iniettarle il liquido per imbalsamare la salma quando ha notato qualcosa di strano. Il corpo si era mosso."Ha mosso il braccio destro - ha detto l'addetta - Ho interrotto immediatamente le procedure e l'ho riportata in ospedale perché la curassero". E così la vita di Noelia Serna è ricominciata. "Può succedere - ha spiegato Juan Mendoza Vega, membro del comitato colombiano di etica e medicina - Ma non si tratta di un ritorno alla vita. Questa persona non è mai morta". In questi casi i medici aprlano di 'sindrome di Lazzaro': il battito cardiaco e il respiro diventano impercettibili per le strumentazioni e portano i dottori a dichiarare deceduti pazienti che sono in realtà ancora in vita.
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