Realizzato dalla NASA rivestendo un substrato di silicio, nitruro di
silicio e acciaio inossidabile con nanotubi di carbonio 10.000 volte più
sottili di un capello umano, è in grado di assorbire più del 99 per
cento della radiazione ultravioletta, visibile e infrarossa che incide
su di esso. Nelle applicazioni spaziali il probabile impiego.
Il segreto di tali meraviglie è nel rivestimento della
superficie del
materiale, costituito da un sottile strato di nanotubi di carbonio a
multi-parete 10.000 volte più sottili di un capello umano. Questi sono
posti in posizione verticale su vari materiali di substrato: è stata
sperimentata la “crescita” su silicio, nitruro di silicio e acciaio
inossidabile, materiali comunemente utilizzati negli strumenti
scientifici che operano nello spazio).
Per riuscire nell’impresa, i ricercatori, e in particolare Stephanie Getty, hanno applicato uno strato di catalizzatore di ferro a un substrato di silicio, titanio e altri materiali, riscalndando poi il tutto a circa 750 °C in presenza di un gas contenente carbonio.
Per riuscire nell’impresa, i ricercatori, e in particolare Stephanie Getty, hanno applicato uno strato di catalizzatore di ferro a un substrato di silicio, titanio e altri materiali, riscalndando poi il tutto a circa 750 °C in presenza di un gas contenente carbonio.
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