Aria nel motore.

Il concetto è semplice, e nemmeno tanto originale: usare gas allo stato solido come "carburante" di un motore che come scarto produce vapori di aria fredda e nient'altro.
 

The Dearman Engine Company, questa la società fondata dal cittadino britannico per concretizzare il sogno della propulsione a emissioni zero, ha ideato un design di motore che funziona con aria raffreddata a -160 gradi centigradi: l'aria (che a quelle temperature si mantiene allo stato liquido) viene pompata all'interno dei pistoni assieme a un fluido per lo "scambio di calore", e il risultato è l'aumento repentino di temperatura del "carburante" e la relativa espansione all'interno della camera di "scoppio" che spinge in su il pistone. Tra i vantaggi di usare l'aria come carburante rispetto ad altri elementi quali l'idrogeno ci sono la possibilità di stoccarla a pressioni atmosferiche standard e la velocità di ricarica del serbatoio, mentre il principale svantaggio è che anche in un serbatoio adeguatamente isolato l'aria allo stato liquido tende a evaporare nel corso del tempo.

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