Così il maschio cade in trappola

Dagli insetti ai mammiferi, dai pesci agli uccelli, il periodo degli amori è un mix di furore ed esibizione

Corteggiare, che passione! Il periodo degli amori è segnato in tutte le specie da una frenesia irresistibile che, come un richiamo tanto seducente quanto imperativo, dà irrequietezza, languore, voglia di incontrarsi e confrontarsi. Gli animali sono presi dal desiderio di mettersi in mostra e di esibire alcune qualità che, ovviamente, variano da specie a specie, diventando meno diffidenti e meno prudenti (in amore si rischia sempre qualcosa). In molti uccelli, come la vedova paradisea o il bengalino, questa stagione è caratterizzata dall’assunzione nei maschi di un piumaggio vistoso, la «livrea nuziale». Anche i pesci si trasformano, acquisendo cromatismi iridescenti: un esempio è lo spinarello, che dal grigio uniforme acquista un rosso vivo sul petto e sulla gola, affascinante per le femmine ma capace di scatenare furiosi attacchi da parte degli altri maschi. I colori sono armi di seduzione anche nei tritoni, nelle pulcinelle di mare, nelle fregate. Ma le poesie d’amore del mondo animale non sono solo pennellate ardite. Sono prima di tutto un caleidoscopio di sonorità che si ripetono e duettano. I maschi di rana, dopo aver conquistato un territorio, iniziano il gracidio, mentre la femmina valuta l’offerta migliore. È sempre lei a scegliere: basta un semplice tocco per dichiararsi al prescelto. E le notti di primavera sono colme di dichiarazioni d’amore, dai segnali stroboscopici delle lucciole al canto degli usignoli. Allo stesso modo i pomeriggi d’estate sono riempiti dal frinire delle cicale maschio. Bramiti, gorgheggi, tamburellii: nella stagione degli amori è un susseguirsi di richiami. E persino nelle distese oceaniche i canti delle balene si espandono, percorrendo immense distanze. Non dimentichiamo poi i profumi, che non sono le nostre essenze floreali o chimiche, ma un cocktail di feromoni che inebriano i partner e li portano a cercarsi disperatamente...

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