Il portatile arrosto

È l'azienda di data recovery Kroll Ontrack a fornire l'elenco dei danni più assurdi subiti da computer fissi, portatili e supporti di memoria vari, principalmente a causa della disattenzione dei loro proprietari. Secondo gli esperti di Kroll, infatti, circa il 30 per cento dei casi di perdita di dati non è dovuto a malfunzionamenti tecnici o a difetti della tecnologia, bensì essenzialmente a errori dell'uomo, se non alla sua stupidità. Così, per esempio, se è vero che può capitare a chiunque di rovesciare il caffè o il bicchier d'acqua sulla tastiera del portatile, procurandogli danni più o meno importanti, non è però altrettanto usuale infilare il laptop nel forno prima di partire per le ferie, con l'intento di nasconderlo alla vista dei ladri casomai decidessero di far visita all'abitazione incustodita. È esattamente ciò che ha fatto uno dei clienti dell'azienda americana, che si è ritrovato con un disco rigido bello tostato dopo che la moglie, ignara, ha acceso il forno per riscaldarlo, in vista della cena a base di pollo arrosto.
A seguire c'è la storia di un altro portatile, questa volta rubato in casa del proprietario e a qualche giorno di distanza ritrovato a mollo sul bagnasciuga di una spiaggia. Elettronica a bagno anche in terza posizione, conquistata dalla storia di un avvocato che, dovendo andare a pescare col padre e un amico di quest'ultimo, ha avuto la malaugurata idea di portare con sé anche il famigerato laptop, pensando che «casomai, tra un pesce e l'altro, posso anche finire due cose per lavoro». La vista del computer a bordo della barca ha suscitato le ire dell'amico pescatore, che non ha esitato a gettarlo a mare. Brutto carattere.
La lista di Kroll ci dice poi che anche l'igiene domestica e i bambini voraci possono mettere a rischio i dati contenuti in memorie fisse e non. Viene infatti citato il caso di una chiavetta Usb aperta in due dalla potenza di un aspirapolvere durante la routine delle pulizie di casa, oltre a quello di una memory card per macchine fotografiche danneggiata dai morsi di un bimbo di due anni. Presentando la scheda masticata ai tecnici del servizio data recovery, il padre del piccolo onnivoro ha inizialmente spiegato l'accaduto attribuendo la responsabilità del danno a un non meglio identificato «animale selvatico».

Alessandra Carboni sul Corriere della sera

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